lunedì 27 giugno 2011

Una gita in moto

Domenica, una bella giornata e finalmente un bel giretto in moto.
Una gita senza meta come spesso accade. In fondo sono forse le più belle perché non hai fretta di arrivare o di torrnare, ti guardi intorno senza correre e così... anche oggi abbiamo trovato una chicca.
Percorrevamo la via Giuseppina che da Cremona porta a Casalmaggiore quando abbiamo visto una cappelletta.
Parcheggiata la moto ci siamo avvicinati per guardare ed al suo interno abbiamo letto questa frase


Bellina vero?
Vi piacerebbe andare a vederla?
... ecco le indicazioni. 
Come dicevo percorrevamo la provinciale che porta a Casalmaggiore quando ci siamo imbattuti in una rotonda... embhè... dov'è la novità? Ormai ce n'è una ogni cento metri... sì, è vero... ma non come quella che abbiamo visto oggi.
Infatti la cappelletta è all'interno della gigantesca rotonda che stanno ultimando.


Nell'immagine presa da Google Maps si vede com'era la situazione prima che venisse realizzata quando la cappelletta era sul bordo della strada... a portata di tutti. Oggi chiunque voglia fermarsi a visitarla lo farà a proprio rischio e pericolo perché dovrà raggiunderla all'interno della rotonda.

Chissà se anche da quelle parti ci sono un Peppone ed un Don Camillo che hanno litigato come nel famoso film... lo ricordate? Quello in cui Peppone voleva costruire la casa del popolo in un punto dove c'era una cappelletta e Don Camillo insieme ai paesani "non comunisti" di Brescello si opponevano; dopo tante litigate dispetti e ripicche raggiunsero il compromesso con quel comunista di Peppone e "smussarono" un angolo della casa per farci stare la cappelletta.
Chissà se anche in quel di Cremona gli amici di Peppone avranno tentato, senza riuscirci, di buttarla giù?

O passegger non ti sia grave, rallentare il passo e recitare un Ave.

Per le foto cliccate qui

venerdì 24 giugno 2011

Gennaio 2009

Cercando un documento a volte capita che non ricordo dove l'ho messo... perché quando li salvo sul pc uso il metodo dell'abbinamento... si parla di galline? lo metto nella cartella animali, di bollette? nella cartella pagamenti... e fin qui come metodo è perfetto ma... eh già.. c'è sempre un ma... perché ahimè ci sono le varianti che al momento del salvataggio mi fanno optare per altre cartelle e così succede che quando lo cerco non lo trovo ^__^ o quanto meno non subito.. ci vuole un po'.
Succede quindi che poi cercando una cosa ne trovo altre magari salvate perché possono servire. Ed ecco cosa ho ritrovato oggi.

Era il 28 gennaio del 2009 ed il giornale La Provincia titolava:


Nell'articolo ci spiegano che è stato "un colpo straordinario" e che "permetterà di riqualificare ed utilizzare a fini pubblici un'area strategica per tutto il territorio comunale"
Nulla da ridire o da contestare sia ben chiaro ma... visto che c'è scritto
"Con lo strumento della perequazione siamo riusciti a fare in modo che entro i prossimi tre anni tutta quell'area verrà acquisita dall'amministrazione a costo zero e potrà essere riqualificata e utilizzata a fini pubblici",
visto che siamo al 24 giugno del 2011 ed i tre anni stanno per scadere... sorge spontanea una domanda ed una curiosità...
Cosa ci faranno nell'ex area Arlango?
Parcheggi? naaaaaaa... spero proprio di no; un museo, un centro culturale? naaaaaaa... c'è già la Filanda; forse il nuovo asilo? naaaaa... non è salubre per i bimbi, troppo vicina alla strada... ed allora?
Cosa nascerà in un luogo così strategico per il nostro territorio comunale?

Spero solo non diventi un'area dimenticata e lasciata all'abbandono come lo è il tratto sottostante le mura di Bastioni Baradello, dal Torrione dei Cani fino al confine con la proprietà di un cittadino, tratto dove peraltro oggi hanno tagliato l'erba lungo la strada... ed il resto? Tranquilli... prima o poi seccherà da sola come fa da diversi anni ormai e cioè da quando non la taglia più il contadino che poi se la portava via. Nel frattempo i bei toponi scorazzano indisturbati e quelli più agili fanno free climbing sulle mura arrivano fino alla loro sommità!

Oggi l'area Arlango è tenuta bene, piante e siepi curate, erba ben tagliata, niente sacchetti di spazzatura abbandonati e domani? Non è che ci ritroveremo con un secondo cinema Astor?
Le mie sono solo domande... forse anche campate in aria ma che escono dall'osservazione del territorio e dal fatto che i soldini scarseggiano anziché no.
Li troveremo domani? Magari con una tassa di scopo concessa dal federalismo tanto invocato?
Chi vivrà vedrà e temo ne vedrà delle belle!

domenica 19 giugno 2011

ODDIO... ODDIO

E tutti a gridare... "oddio oddio guardate qua..."

Le sappiamo ormai da troppo tempo queste cose, quasi non fanno neppure più notizia... ma non siamo stufi di indignarci solo tra di noi?


Vorrei che qualcuno finalmente si desse da fare perché questo andazzo finisse.
Quando è troppo è troppo!

L'unico a poter essere definito ex Presidente dovrebbe essere quello della Repubblica invece abbiamo una pletora di ex che ovunque vanno quasi esigono il tappeto rosso e la riverenza... e noi, cretini, che li assecondiamo!
Basta!
Ma c'è mai stato qualcuno che una volta terminato il mandato sia tornato al proprio lavoro originario senza passare ai vari cda, commissioni e via dicendo o vivendo di rendita?

È ora che vengano retribuiti per quello che effettivamente fanno, è ora che abbiano i rimborsi spese  solo in presenza di spese effettive giustificate da fatture, scontrini, biglietti di viaggio (e soprattutto veramente legate all'attività di parlamentare non la gita al mare con l'amica o la cena con tutta la famiglia allargata). Non ha senso che tali rimborsi siano automatici in base a supposti chilometraggi... non esiste in nessun ambito lavorativo!

Spese di trasporto e spese di viaggio
(...)
I deputati usufruiscono di tessere per la libera circolazione autostradale, ferroviaria, marittima ed aerea per i trasferimenti sul territorio nazionale.

Per i trasferimenti dal luogo di residenza all'aeroporto più vicino e tra l'aeroporto di Roma-Fiumicino e Montecitorio, è previsto un rimborso spese trimestrale pari a 3.323,70 euro, per il deputato che deve percorrere fino a 100 km per raggiungere l'aeroporto più vicino al luogo di residenza, ed a 3.995,10 euro se la distanza da percorrere è superiore a 100 km.

(...)
Se usufruiscono di tessere gratuite per ogni tipo di mezzo pubblico, perché gli si devono rimborsare i trasferimenti da casa all'aeroporto e dall'aeroporto a Montecitorio?
Ognuno delle migliaia di pendolari paga di tasca propria l'abbonamento ai mezzi pubblici non gli viene rimborsato!
Ognuno dei milioni di dipendenti per aver diritto alla pensione deve lavorare 40 anni... possono bastarne 5 per maturare una pensione di 3108 euro?? Indipendentemente da cosa facevano prima e cosa faranno dopo essere stati eletti?

http://commenti.kataweb.it/scandalopensioni/index.php

La politica elettiva NON PUÒ E NON DEVE ESSERE "il POSTO FISSO  A TEMPO INDETERMINATO"! Concluso il mandato... a casa... a fare ciò che si faceva prima: libero professionista, dipendente, pensionato, militante o dirigente di partito poco importa... ma a  costo zero per la collettività!

Diaria
Viene riconosciuta, a titolo di rimborso delle spese di soggiorno a Roma, sulla base della stessa legge n.1261 del 1965.
La diaria ammonta a 4.003,11 euro mensili. Tale somma viene ridotta di 206,58 euro per ogni giorno di assenza del deputato da quelle sedute dell'Assemblea in cui si svolgono votazioni, che avvengono con il procedimento elettronico.
È considerato presente il deputato che partecipa almeno al 30 per cento delle votazioni effettuate nell'arco della giornata.
L'Ufficio di Presidenza, nella riunione del 27 luglio 2010, ha deliberato che a decorrere dal 1° gennaio 2011, per il triennio 2011-2013, la misura mensile della diaria è ridotta di € 500,00. L'importo sara' quindi pari a € 3.503,11.
3.503,11 euro per vivere 4 giorni alla settimana a Roma, già SPESATI DI TUTTO!
Dalla colazione alla cena, passando per il barbiere i giornali e tutto il resto!
"Bisogna provare per capire", diceva mia nonna... bene... vorrei provare anch'io... vorremmo provare in tanti, voglio provare anch'io a vivere a Roma per quattro giorni a settimana praticamente senza spese con una cifra che ad una normale famiglia basterebbe per tre mesi... bollette comprese.

VERGOGNATEVI...
ma potranno mai farlo? Sanno anche solo lontanamente cosa significa la parola vergogna?
Purtroppo no...
Non sarei qui a scrivere queste cose se ne conoscessero il significato!

martedì 14 giugno 2011

Scoprire Soncino e...

... mettersi le mani nei capelli!
Vien da piangere a vedere come il nostro Borgo sia tenuto male, certo non è colpa degli amministratori se troppe case sono disabitate ed in condizioni pietose oltre che pericolose per chi vi passa accanto ma, è fuor di dubbio che compito primario del comune sarebbe quello di far rispettare le regole e salvaguardare l'incolumità dei suoi cittadini e dei turisti che frequentano Soncino tutto l'anno.

Basta fare un giro, ci vuol tanto poco, ogni via ogni marciapiede ha qualcosa da mostrare e non in senso positivo. Marciapiedi dissestati, pericolosi ed invasi dai musi delle auto; auto parcheggiate a filo delle case laddove sono delimitati da striscia bianca e già di per sé troppo stretti, tanto che se anche l'auto fosse regolarmente parcheggiata lo specchietto creerebbe problemi di passaggio ai pedoni costretti quindi a camminare in mezzo alla strada; grandi vasi di fiori e piante che sono sì belli da vedere e danno anche buone sensazioni ma limitano lo spazio di passaggio; siepi private e non solo che non vengono tagliate a filo delle cancellate; guano di piccioni ovunque; auto parcheggiate ad ogni ora su vie a doppio senso di marcia che riducono a metà la carreggiata disponibile, costringendo gli automobilisti che dovessero incrociarsi a dover fare i contorsionisti in lunghe retromarce per permettere il passaggio di uno dei due.
 
Se poi si ha voglia di fare un bel giro in bicicletta, magari seguendo la ciclabile delle città murate che partendo da Soncino arriva fino a Pizzighettone attraversando la campagna cremonese... bhè non è che andrebbe tanto meglio. I cartelli di segnalazione, sul territorio soncinese, in alcuni punti mancano o sono messi in modo tale che solo l'intuito può aiutare il ciclista sulla direzione da prendere; cani lasciati liberi al di fuori delle cascine che rincorrono le biciclette procurando timori e rischio di cadute... sperando che si limitino solo a rincorrere ed abbaiare all'impazzata... fino ad oggi mi è andata bene! 

Mancano i soldi, i comuni sono stretti nella mancanza di fondi... ma possibile che proprio non si possa fare nulla anche solo con la buona volontà?
Queste foto sono solo un esempio cliccando qui ne trovate altre a documentare le mie parole.
Al prossimo giro per le vie di Soncino....

lunedì 13 giugno 2011

Chiuso il blog La Ciaccola Soncinese

Il blog della Ciaccola è stato chiuso! Non da lei... ho letto ora il suo ultimo messaggio su fb ma non conosco né le motivazioni né il contesto della cancellazione. Se qualcuno dei ciaccolisti ne sa qualcosa di più me lo faccia sapere!
La censura o le segnalazioni negative perché il popolo parlava troppo hanno cancellato il blog???? Sparita anche la pagina fb.....
Sono andata a rileggermi le "Norme per i contenuti di Blogger" e sinceramente non ho trovato motivazioni perché Blogger potesse chiuderlo "d'ufficio" 
Al momento non ho modo di saperne di più non avendo riferimenti diretti, se qualcuno dei "ciaccolisti" capita qui ed ha informazioni, anche tu Ciaccola, mi aggiorni, qui sul blog o tramite mail: pozzodeimieipensieri@yahoo.it 

NON capisco... e quando non capisco non ci dormo!

mercoledì 8 giugno 2011

La Donna ieri ed oggi

Grazie ad ApertaMente, che ha promosso il cineforum “l'Italia che cambia”, ho assistito alla proiezione del film-documentario: Vogliamo anche le rose, di Alina Marazzi. Uno spaccato degli anni sessanta e settanta fatto di vecchi filmati ed interviste, giovani donne che in quegli anni si affacciavano alla vita di una società in fermento.
Una società che vedeva la donna ubbidiente a voleri e desideri di padri fratelli e mariti; ragazza e donna che doveva essere “guidata” senza ribellarsi perché così era da sempre e così doveva continuare ad essere. Un film-documentario che tutte le giovani donne ed uomini di oggi dovrebbero vedere, “leggendo”, nel bene e nel male, il cambiamento di cui loro stessi oggi sono beneficiari.

Furono gli anni in cui la contestazione femminile divenne dirompente dentro e fuori casa per conquistare quella libertà fisica e di pensiero che altre, prima di loro in altre nazioni, avevano già più o meno conquistato.
Scontri aperti nelle piazze e nelle famiglie dove non era concesso di esprimere parola se non dopo aver avuto il permesso del “capo famiglia”
Ho rivissuto i momenti di tensione in famiglia, nel rapporto con gli altri fuori casa nella vita di tutti i giorni, di adolescente che mal sopportava la rigida imposizione di regole antiche che mi volevano dedita solo a casa chiesa e studio in attesa del bravo ragazzo che mi avrebbe sposata... perché quella era l'unica meta a cui una giovane donna doveva aspirare. Sì, ho detto giusto... che MI avrebbe sposata... perché nello stato delle cose così era, perché il matrimonio era una concessione ed una convenzione a favore dell'uomo. Tant'è che fino alla riforma del diritto di famiglia del 1975 la donna perdeva il suo cognome ed assumeva quello del marito come a sancire il passaggio di una proprietà contrattuale dal padre al marito.

Ho rivisto le conquiste ottenute e gli errori fatti nella foga di conquistare la libertà, ho riassaporato la gioia di poter mettere i calzettoni lunghi al posto dei calzini corti che mi venivano imposti ed in seguito, a sedici anni, quella di poter indossare le agognate prime calze di “nylon” come le ragazze grandi... ma solo la domenica mattina per andare in chiesa. Gioia di una conquista che si rivelò essere una tortura... i reggicalze di una volta nulla avevano a che fare con quelli che oggi fanno l'occhiolino nelle foto di modelle, erano scomodi... e presto tornai felice ai miei calzettoni bianchi. Potevo farlo perché finalmente potevo scegliere... non senza i severi rimproveri di papà!
Conquistai centimetro dopo centimetro la minigonna poi la mini mini gonna poi la micro gonna che a dir la verità mi limitava non poco nei movimenti per evitare che si vedesse troppo... ma vuoi mettere la soddisfazione di poter scegliere?... Sempre condita dai severi rimproveri di papà e mamma.
Ci furono le grandi conquiste: poter lavorare fuori casa, poter avere una certa indipendenza anche economica, poter decidere se sposarsi o meno potendo scegliere (o quasi) con chi, di avere figli e non di subirli solo perché “dovevamo far figli”, di poter dire basta ad un matrimonio magari violento o semplicemente perché l'amore e la complicità erano andati a finire... si cresce si matura si cambia e quando ciò accade in maniera diseguale, nella coppia qualcosa si rompe ed allora se non si riesce a raggiungere un'intesa di complicità affettiva diversa è giusto che ognuno vada per la sua strada.
Ecco, questa è stata la vera conquista: finalmente potevamo scegliere e decidere... in tutti i campi. Non subito è vero, ci son voluti anni, ed ancora oggi ci ritroviamo a dover richiedere a gran voce diritti che dovrebbero essere “naturali” e dovuti ma... le basi furono messe cinquant'anni fa!

Siamo cambiate, la donna è cambiata... non sempre in meglio, non sempre  abbiamo fatto le scelte giuste.
Quella secondo me sbagliata è stata di buttare dalla finestra tutto il vecchio, dando per scontato che tutto fosse da buttar via nell'impeto di rinnovamento ed euforia per una conquistata libertà.
E parlo principalmente della mia generazione, di quella che ha visto le proprie mamme dire sempre sì al padre, al fratello, al marito pur col nodo in gola ed atesta bassa... che le ha viste magari trattate male perché avevano detto una parola di troppo... che doveva chiedere il permesso per potersi comperare un paio di calze... che doveva ringraziare perché “veniva mantenuta non facendo nulla”.
Il rifiuto di quella vita e la ricerca di smarcarsi da ciò che eravamo abituate a vedere ci ha portate ad allentare il controllo sui nostri figli nel timore, o decisione, che non vivessero quel che noi e le nostre mamme avevamo vissuto.
Abbiamo insegnato alle nostre figlie, anche con i nostri comportamenti a volte esasperati, che dovevano “sentirsi” libere che non dovevano vederci come MAMME ma come amiche, abbiamo cercato la loro complicità, abbiamo allentato quei controlli che invece avremmo dovuto mantenere.

Per contro non abbiamo saputo insegnagnare ai nostri figli maschi, come invece avremmo dovuto, cosa significassero rispetto collaborazione e condivisione... con la sorella la moglie l'amica; ha dovuto arrangiarsi da solo in un periodo di boom economico e di costumi dove tutto era fattibile ed ottenibile.
Una generazione di adolescenti e ragazzi che ben vedeva e godeva della libertà delle compagne ed amiche non più limitate da regole ferree di orari e comportamenti, ci hanno sguazzato felici... tanto al momento di crearsi una famiglia, avrebbero ritrovato quella figura che li coccolava accudiva e “serviva” come avevano fatto le loro mamme con i papà... ma nessuno aveva loro insegnato che la libertà delle ragazze non era a tempo determinato che non sarebbe terminata con il matrimonio e nemmeno che anche loro avrebbero dovuto fare la propria parte.

So di attirarmi le saette di molte/i miei coetanei che mi leggono perché rapporteranno ciò che ho scritto a se stesse/i non riconoscendosi e sentendosi magari offesi dalle mie parole e ci può stare... perché per fortuna c'è chi, e sono moltissimi, non si è comportato così... ha saputo scegliere tra cosa tenere e cosa buttare di quella lotta per la libertà individuale della donna.
E lo vediamo negli uomini e nelle donne nati da quelle coppie che oggi hanno una loro famiglia “alla pari” dove marito e moglie collaborano, lavorando fuori casa e dentro casa, crescendo i figli, condividendo le decisioni da prendere e che passeranno ai figli il buono che loro stessi hanno appreso facendo tesoro degli errori.
Non pensiate che abbia voluto dare la fotografia irreale del mulino bianco, è una famiglia come tante, con genitori della mia generazione che hanno fatto tesoro delle battaglie del '68 ma non possiamo nasconderci dietro un dito... la maggioranza, purtroppo, ha lasciato correre...
Il boom economico, l'apparire e non l'essere, la facilità di avere anche il superfluo del superfluo che faceva sentire parte di un “gruppo” benestante, rincorsi dalla mia generazione hanno contribuito a questa società dove i valori sono più o meno un optional.

Possiamo riscattarci? Siamo ancora in tempo? Non lo so... forse... fermandoci un momento ed impegnandoci in prima persona.
Non siamo più giovanissimi ma non siamo nemmeno così vecchi da dover gettare la spugna.
Lo dobbiamo a noi stessi riconoscendo il nostro errore, ai nostri figli, ai nostri nipoti... ed insieme a loro, con la parte sana che abbiamo generato, ce la si può fare... ma da subito, perché la discesa è sempre più veloce della salita ed il punto di non ritorno è in un orizzonte non poi così lontano.

domenica 5 giugno 2011

... FORSE LO ABBIAMO TROVATO!

Il 25 marzo in un post mi chiedevo "Chi l'ha visto?"  riferendomi al carretto che il comune di Soncino acquistò nel 2009 "presentandolo" in pompa magna alla stampa il 30 giugno 2009, doveva servire a mantenere pulite del strade del centro storico ma chi l'ha mai visto in funzione e tanto meno in giro per dette strade?
Ma, come si suol dire, tutti i nodi vengono al pettine; cosicché gironzolando per il paese ecco che appare relegato in un cortile. Certo non avendo mai visto quello presentato e fotografato su La provincia non posso affermare che sia proprio quello... ma la puzza di verità è forte.
Non è sicuramente un mezzo che il comune cittadino, nemmeno quello che abita nelle varie cascine e che di mestiere fa l'agricoltore, compera per uso personale... cosa se ne farebbe?
Quindi... per deduzione logica... direi che è proprio quello!
Giudicate voi!

Un cittadino soncinese l'ha fotografato venerdì pomeriggio 3 giugno in via Melotta 6, la casa sembra disabitata ma il carretto è lì... inutilizzato con in bella mostra al loro posto di utilizzo i vari attrezzi: una bella scopa nuova (chissà perché una parte della saggina è stata tagliata in quel modo... forse per arrivare bene negli angoli?), il bidone ed il portalordo (la paletta con il manico lungo). Sembra pronto per iniziare il giro di pulizie per cui è stato acquistato alla modica cifra di 880 euro.
Ed ecco le foto:



Come potete vedere sembrerebbe proprio l'oggetto del precedente post "Chi l'ha visto?"
É lì alle intemperie, sta arrugginendo inutilizzato....
Cari signori della maggioranza è così che gestite, usate eeeee... buttate via i nostri soldi? NON PENSATE CHE CI DOBBIATE DELLE SPIEGAZIONI?
Ma che siano convincenti altrimenti ci inc*****mo ancora di più!
VERGOGNA!!!!!!!

P.s. e se per caso questo carretto fotografato in via Melotta non fosse quello "d'oro" da voi acquistato... volete dirci che fine ha fatto???