venerdì 30 aprile 2010

BASTAAA.. SORPASSATEMI E FINITELA!!


Esistono i limiti di velocità'? SÌ!
Alcuni sono veramente assurdi? SÌ!
Alcuni sono fortemente contraddittori? SÌ!

MAAAAAA...

Avete un portafoglio a fisarmonica ben rifornito?
IO NO!
Ve ne frega un benemerito cavolo se vi tolgono i punti dalla patente?
A ME FREGA E TANTO!
Potete permettervi di rifare la patente??
IO NO!!
Sto forse in mezzo alla strada a 50 all'ora? NO!!!
E allora non state attaccati al paraurti posteriore della mia micra rossa,
non storditemi con i vostri clacson,
non sorpassatemi chiudendomi..
insomma.. ve lo dico chiaro e tondo..
NON ROMPETEMI I SANTISSIMI ZEBEDEI E PASSATE IO RISPETTO I LIMITI DI VELOCITÀ!
almeno ci provo.. ma vorrei poterlo fare rispettando le regole (che non ho deciso io) e non correndo rischi per la mia incolumità per colpa vostra!

giovedì 22 aprile 2010

SIAMO DONNE, SEMPRE E SOLO DONNE..

Femminista da sempre e da sempre convinta che la parità di diritti doveri e dignità tra uomo e donna siano un assoluto diritto e non una concessione da parte di qualcun altro!
Mi spiace però che spesso, troppo spesso, le più accanite (in senso negativo) contro la donna siano proprio le donne stesse! Quante ne ho sentite che leggendo di donne picchiate, violentate, segregate, dicevano.. chissà cosa avranno fatto.. andando in giro vestite così se le vanno a cercare.. e via dicendo.. oppure di quelle che ad un certo punto con grandi sacrifici e nessun appoggio arrivano a chiedere la separazione.. sicuramente hanno qualcun altro, oppure.. cosa pretende, non le mancava niente e via di questo passo! Vi è mai capitato di sentire che una donna che chiede la separazione viene emarginata dalle amicizie che aveva la coppia? e vi è mai capitato che la stessa cosa sia successa ad un uomo che se ne va? o generalmente lui trova amici ed amiche che lo invitano a pranzo e a cena perché poverino.. ha dovuto andarsene? Quanto mi manda in bestia sentire certe fesserie! Non dico che tutti i casi siano uguali o che sempre abbiano torto ma spesso il commento è fatto veramente a sproposito e solo per parlare.
Una donna così come un uomo ha tutto il diritto di dire NO, di opporsi a cose che non condivide, di vestirsi come meglio crede nel rispetto degli altri certo e soprattutto di se stessa.. non in quanto donna.. ma in quanto PERSONA!
Certo, e qui qualcuna mi darà sicuramente addosso, qualche colpa la abbiamo.. senza andare alla storia dei tempi.. torniamo agli anni 60/70, abbiamo lottato chi più chi meno per "emanciparci" da una famiglia da una società che ci vedeva e ci cresceva fin da piccolissime al solo fine di farci diventare gestore della casa (l'angelo del focolare) capaci di fare il lavoro di almeno dieci persone, fattrice di figli, voluti desiderati o subiti non era importante.. si doveva "accontentare" il marito! E dopo tutte queste lotte cosa abbiamo fatto? Cosa abbiamo trasmesso alle nostre figlie ai nostri figli di tutto ciò.. abbiamo insegnato alle bambine che erano libere di fare quel che facevano i maschi, che non erano più obbligate ad imparare a diventare delle casalinghe, che dovevano essere libere di andare a lavorare fuori casa.. e ai bambini? cosa abbiamo insegnato ai maschietti? gli abbiamo forse insegnato che dovevano rispettare le bambine le ragazze le donne in quanto uguali a loro nei diritti e nei doveri?.. io dico di no! Anzi abbiamo continuato a trattarli da "maschietti": un maschietto non deve piangere, ma lui è un maschio, cosa devo fare se lascia in disordine.. lui è un maschio...

Il mio è certo un discorso in generale, sulla totalità della società, lo so che ci sono centinaia di migliaia di mamme "sessantottine" che hanno cresciuto i loro figli, maschi e femmine, educandoli nella direzione del rispetto e collaborazione reciproca con gli stessi diritti doverei. Ma la stragrande maggioranza, travolta dal boom economico, dalla possibilità di avere con una certa "facilità" ciò che prima non avevamo si è lasciata andare perdendo ciò che con sacrificio si era guadagnata.
Fate mente locale alla vita di tutti i giorni.. cosa è cambiato tra uomo e donna? tra quell'uomo e quella donna che abbiamo cresciuto dopo gli anni sessanta che vivano insieme ed abbiano figli..
La donna continua a fare ciò che ha fatto da migliaia di anni.. sempre le stesse cose.. lava stira tiene in ordine la casa cucina alleva i figli li segue nella crescita li cura quando stanno male.. lavora otto ore fuori casa e.. si deve ancora oggi inventare i mal di testa; e l'uomo? dalla mamma che lo accudiva passa alla moglie; si alza va al lavoro torna per pranzo o cena si lava mangia televisione amici partita giretto.. trova chi non ha mal di testa, le ciabatte, i capelli in disordine.. ecc ecc.
Ho esagerato esacerbato le situazioni è vero! ma mica sono andata fuori dal seminato! Un po' più in piccolo o un po' più in grande non è forse quello che viviamo oggi? Allora di chi è la colpa?.. Non è forse un po' anche nostra?

E ora impiccatemi pure ma non cambio opinione, riconoscendo onore e merito a tutte quelle DONNE che hanno ed hanno avuto il coraggio e la forza di ribellarsi a tutto ciò e che hanno cresciuto e crescono i loro figli all'insegna della parità cosicché possano insegnarlo ai loro figli e diventare col tempo la normalità tra due persone con pari diritti doveri e dignità!
La strada è ancora molto lunga ma possiamo farcela.. come nonne forse non arriveremo a vedere ma avremo messo il seme, come mamme faremo crescere ed accudiremo le giovani piantine che diventeranno grandi alberi che daranno vita ad altre piantine i cui frutti avranno finalmente pari dignità.
Lavorando insieme ce la possiamo fare la forza interiore e la caparbietà le abbiamo da vendere.
ernesta

lunedì 19 aprile 2010

Ciao Sandra.. ciao Raimondo

Non ho conosciuto Raimondo Vianello e Sandra Mondaini se non come milioni di altri italiani, attraverso film e programmi televisivi; ma mi ero fatta un’idea di queste due persone che sembrava nulla avessero a che fare con il mondo luccicante e fittizio dello spettacolo. Non li ho mai visti in trasmissioni sguaiate urlate e fatte unicamente di gossip e chiacchiericcio, li ho sempre visti eleganti, rispettosi degli altri e di se stessi nell’offrirsi alle telecamere ed al pubblico, ricordo ancora lo scherzo che fecero a Sandra e che aveva come protagonista Marco Columbro.. ricordo ancora la sofferenza ma non la ricerca del clamore per dire a Marco quanto stesse male nel sentire certe cose da lui dette nei suoi confronti.

Certo, di questo loro star fuori dal mondo, a volte Sandra si lamentava durante le interviste ma era sempre come essere a Casa Vianello, quasi a non voler far capire se quella fosse la loro reale vita o la finzione scenica.. se l’uno subisse le decisioni di riservatezza dell’altro non è mai stato motivo di dissidio pubblico, le loro crisi (che come in ogni coppia che vive da cinquant’anni una vita comune, probabilmente ci saranno state) le hanno sempre risolte al di là delle telecamere e dei giornali scandalistici.. e sono convinta che se solo avessero voluto quel tipo di pubblicità spicciola avrebbero sicuramente fatto notizia. Ma evidentemente non era quella la pubblicità che volevano che cercavano, loro erano Sandra e Raimondo ed il massimo della “sguaiatezza” era rappresentato dal personaggio Sbirulino e da Raimondo in calzoni corti su un campo da calcio.
Quando giovedì ho letto della morte di Raimondo e della decisione di Sandra, della famiglia Vianello, di non aprire la camera ardente al pubblico.. quando ho letto l’epitaffio funebre inviato da Sandra alla stampa e per le affisioni.. ho pensato che così come nella vita così voleva essere negli ultimi giorni tra di noi e l’ho rispettato.. li ho rispettati, ho avuto ammirazione per quelle due persone schive, eleganti, mai snob o con la puzza sotto il naso.

Qualcuno però ha sconvolto tutto ciò, tutto ciò che per una vita avevano fuggito.. i baracconi dello spettacolo il presenzialismo a tutti i costi.. e lì sono rimasta delusa, delusa da un sentimento infranto.. Non capivo come Sandra potesse aver accettato di non rispettare quelle scelte che sicuramente insieme avevano prese in altri momenti, quando le loro malattie e l’età avvicinavano date che nessuno avrebbe potuto rimandare.. non capivo.. mi sembrava un altro film.. un film dove i protagonisti non erano i Sandra e Raimondo conosciuti attraverso lo schermo e le NON apparizioni sui giornali scandalistici e gossippari.. ma solo dei sosia mal riusciti e non aderenti alla realtà che nemmeno il peggior imitatore avrebbe potuto realizzare!
Sabato ho capito qual era la risposta a tutti i miei dubbi, alla mia delusione; ho visto uno spettacolo indecente villano sguaiato volgare e senza alcun rispetto del dolore di una persona che in altri momenti probabilmente non avrebbe mai permesso. Sono assolutamente convinta che molte delle persone che erano là sabato ci sarebbero state anche senza i maxi schermo, ho visto vip arrivare e rifiutare di rispondere alle domande, come al solito cretine di molti giornalisti, ho visto vip che si sono accomodati in seconda terza quarta fila perché in quel giorno non erano loro i protagonisti, ho visto il circo mediatico là in bella mostra a fare scempio di due persone riservate violentate nel momento più doloroso.
Ho visto un guitto degno del peggior avanspettacolo essere la bruttissima copia di un personaggio interpretato da Alberto Sordi in non ricordo quale film che, al funerale di un attore comico suo amico, raccontava le battute più grasse dell’amico.. solo che in quel film c’era l’amore l’affetto che veniva espresso in quel modo perché era un omaggio ed un tributo rispettoso alla vita ed alla morte dell’amico.
Non è stato così per Raimondo, non così è stato per Sandra.. distrutta.. non presente.. frastornata, spinta a dire e fare cose che sicuramente non capiva a fondo e, dalle immagini che ho visto, non conscia di quanto stava accadendole intorno; il dimostrarle amicizia e rispetto avrebbe dovuto essere tutt’altra cosa.. tutta quella ostentazione di “amicizia fraterna e compagnona” che tanto strideva con il momento.
Vederla su quella sedia a rotelle, mal messa, con i capelli in disordine quel vistoso cerotto sull’occhio e senza scarpe.. un’ immagine di sé che penso mai avrebbe concesso nemmeno agli amici più cari che fossero arrivati a casa sua inaspettati. Dio non voglia che dietro a quella scena ci sia stata una regia studiata da qualcuno.. non oso pensare.. immaginare che Sandra si sia prestata a tale spettacolo indecoroso, non mi sembrava nelle condizioni fisiche per accettare o rifiutare tali cose, spettava ad altri proteggerla sostenerla e sottrarla ad una situazione che nessuno di loro due avrebbe mai accettato!
Sicuramente Sandra se fosse stata quella di qualche tempo fa avrebbe accettato che i funerali fossero pubblici perché amava Raimondo sapeva quanto la gente amasse lui e in fondo non disdegnava di rendere partecipe il mondo delle cose belle, come quando accettò di realizzare il servizio con e sulla famiglia di filippini “adottati”.. ma non credo proprio che sarebbe arrivata a tanto in occasione dei funerali di Raimondo.
Non li conoscevo, è vero, non so quali fossero i loro reali pensieri, tutte le mie sensazioni a riguardo si basano su ciò che loro hanno voluto in tanti anni farci vedere ma lo stridere di quelle immagini è troppo forte e rumoroso per pensare.. per credere che i Raimondo e Sandra che abbiamo conosciuto e con la capacità di pensare intatta, avrebbero accettato.
Ciao Raimondo ciao Sandra.

martedì 13 aprile 2010

I GIORNALI E QUELLO CHE NON DICONO..

Ecco quel che accade a leggere un solo giornale.. o ascoltare un solo tg.
Stamattina su La Provincia di Cremona ho letto questo articolo:

Adro.
Mensa non pagata all’asilo, bimbi esclusi. Un imprenditore salda il debito delle famiglie e accusa amministratori e cittadini: troppo severi.
ADRO Un imprenditore di Adro ha saldato il debito contratto da alcune famiglie del paese con la mensa della scuola, motivo per il quale alcuni bambini erano stati esclusi dal servizio. L’imprenditore, che intende rimanere anonimo, ha però voluto scrivere una lettera nella quale si scaglia contro i suoi concittadini ma soprattutto contro la politica. «Sono —ha scritto l'imprenditore— figlio di un mezzadro che non aveva soldi ma un infinito patrimonio di dignità. Ho vissuto i miei primi anni di vita in una cascina come quella del film L’albero degli zoccoli. Ho studiato molto e oggi ho ancora intatto tutto il patrimonio di dignità e inoltre ho guadagnato i soldi per vivere bene. È per questi motivi che ho deciso di rilevare il debito dei genitori di Adro che non pagano la mensa scolastica». Per evitare speculazioni, ha voluto anche chiarire le sue preferenze politiche dichiarando di «non essere comunista, d’aver votato Formigoni alle ultime elezioni» e d’essere certo che tra le quaranta famiglie morose alcune sono «di furbetti che ne approfittano». Una lettera, quella dell’imprenditore, che è una requisitoria non solo contro l’amministrazione di centrodestra ma contro una mentalità che da tempo domina nel paese: «Ho sempre la preoccupazione di essere come quei signori che seduti in un bel ristorante se  la prendono con gli extracomunitari. Peccato che la loro Mercedes sia appena stata lavata da un albanese e il cibo cucinato da un egiziano. Dimenticavo, la mamma è a casa assistita da una signora dell’Ucraina».

e questo è il mio commento su facebook dopo averlo letto:
.. un imprenditore di Adro paga le rette della mensa per quei bambini "morosi" figli di genitori che non possono pagare ma anche di quelli (come li definisce lui) furbetti. Chissà perché ci tiene a precisare che è di destra, che ha votato per Formigoni e che.. NON è comunista.. 'azzo c'entra? Per fare un'opera buona è ...necessaria la patente di origine politica?.. bhà!!

La stessa notizia  qui:  data in modo esteso, un discorso ben più ampio ed articolato,  fatto da una persona che pur essendo simpatizzante di quei personaggi che ci governano ne fa un'analisi fredda e puntuale.
Perché si "arrangiano" le notizie?.. basta poco per stravolgerne il significato e qui hanno tralasciato parecchio di una notizia data sicuramente da un'agenzia di stampa, infatti le parole sono le stesse!
Io sono la stessa persona che ha letto i due articoli e commentato il primo per ciò che ho letto.. commento che non mi sarebbe nemmeno passato per la testa se avessi letto prima l'altro..
Poi dicono che la stampa e le tv non pilotano le decisioni.. non lo fanno dicendoti cosa fare.. ti portano ad arrivarci da solo aggiustando le notizie..
Quella persona non leggerà mai né questo mio blog né face book ma da qui mi scuso con lui, ringraziandolo.

venerdì 9 aprile 2010

IL DOPOGUERRA È DAVVERO FINITO?

Non so da che parte cominciare.. l’argomento mi tocca molto da vicino, anche se ormai molto lontano nel tempo mi fa molto male ricordarlo.

In altri post ho raccontato di essere una ”immigrata” italiana.
I miei genitori, due ragazzi poco più che maggiorenni si trasferirono in Lombardia all’inizio degli anni cinquanta in cerca di quel lavoro che in Toscana non c’era; ero piccola.. meno di due anni. Non furono begli anni per noi, la mia mamma la ricordo in pieno inverno a lavare panni per le “signore” sotto il portico della cascina e mio papà si arrabattava a fare qualsiasi lavoro nella cava di sassi pur di guadagnare qualcosa ma la vita era dura, aveva problemi di salute a causa di una brutta caduta fatta in montagna prima che ci trasferissimo. Poi nacque la mia sorellina.. lasciammo quella casa di custode della cava fatta di un unico locale per una più grande poco distante. Le cose non andarono meglio, mio papà cadde in bicicletta e rischiò la morte per la rottura della milza.. con un'intervento mai fatto prima gliela asportarono salvandogli la vita, tutto andò bene ma per molto tempo non gli fu possibile lavorare.
Questa era la situazione della mia infanzia, per fortuna c’era l’orto e le signore che facevano lavorare mamma. Tralascio le umiliazioni subite perché “terroni” “zingari” e via dicendo, eravamo in quegli anni gli extracomunitari di oggi.
La mamma ha sempre fatto di tutto per darci un aspetto decoroso.. sempre pulite in ordine.


Poi iniziai ad andare a scuola, era lontana.. quei pochi chilometri allora erano un’enormità.. tra casa nostra e la scuola tanti campi pochissime case l’ospedale ed ancora campi e qualche casa, avremmo dovuto seguire i binari del tram, di macchine sulla strada ce n’erano proprio pochissime ma passavano i camion ed era pericoloso, anche per gli incontri che si potevano fare come capitò a me.. che paura.. La scuola però metteva a disposizione un pullman che raccoglieva tutti i bambini a partire dalle sette del mattino.. o forse anche prima, la mamma iscrisse anche noi, eravamo le prime a salire al mattino e le ultime a scendere la sera perché più lontane.
Ho avuto la fortuna di avere una maestra che non mi trattava male perché non ero brianzola, mi riprendeva certo ma per non aver studiato o fatto il compito.. come faceva con le altre bambine della classe.
L’orario a scuola era continuato tranne il giovedì che si tornava a casa all’ora di pranzo, negli altri giorni si mangiava alla “refezione”; ricordo ancora il profumo della pastasciutta o del minestrone piatti che faceva anche la mia mamma ma non mi piacevano come quelli della mensa.. come si chiamerebbe oggi.
Perché racconto tutto ciò? Perché quelle due situazioni, il pullman e la mensa, forse più di altre hanno avuto per me momenti tristi ed angoscianti, momenti che non vorrei mai che un altro bimbo dovesse vivere.. l’umiliazione di sentirsi dei ladri senza aver rubato nulla..
La nostra situazione economica purtroppo portava a non avere sempre i soldi per pagare in tempo la retta dell’uno o l’altra e sentirsi dire in dialetto e con fare prepotente dall’autista del pullman davanti agli altri bambini.. “và che se domani non mi porti i soldi.. ti lascio giù e a scuola ci vai a piedi” oppure dal bidello, in modo più gentile è vero ma pur sempre da farti sentire una ladra “se tua mamma non paga la refezione non ti diamo più da mangiare e a mezzogiorno devi andare a casa”.. lo dicevano a me che ero la maggiore, la mia sorellina era più piccola ma anche lei l’ha vissuta male.. che magone che vergogna..
Dopo pensavo a come l’avrei detto alla mamma.. come facevo a raccontarle che doveva pagare quando magari l’avevo vista non mangiare per far mangiare noi e così qualche volta ho avuto il mal di pancia per non andare a scuola e prendere il pullman oppure pensando che usandolo solo al mattino avrei potuto farlo un giorno in più.. obbligavo mia sorella, raccontandole che ci saremmo divertite, a tornare a casa a piedi.. qualche volta la mamma ci diceva di non prendere il pullman e ci accompagnava in bicicletta, ci faceva entrare e andava via per non incontrare il bidello..
Poi arrivava l’ora della refezione e lì ci poteva stare il "capriccio" di non voler andare a mangiare o la scusa di non aver fame così se non mangiavo io magari non dicevano niente a mia sorella e poteva mangiare lei.. ma era vita questa per dei bambini?
Eravamo verso la fine degli anni cinquanta, la guerra era finita da poco meno quindici anni e oggi? Oggi ci sono dei bambini che subiscono quella stessa violenza quella stessa umiliazione.. sto male.. leggendo queste notizie sto davvero male.. ancora oggi, ancora allo stesso modo.. ma non siamo nel primo dopoguerra.. oggi abbiamo tre telefonini a testa.. la tv 100 pollici.. il pc super tecnologico.. ci riempiamo la bocca del fatto che siamo bravi perché aiutiamo i paesi del terzo mondo.. e quei bambini lasciati a mangiare un panino mentre gli altri allo stesso tavolo mangiano un pasto completo? E gli altri mandati a casa perché non hanno pagato? Perché devono subire tali umiliazioni sentirsi emarginati.. diversi dagli altri e, se non vogliamo essere ipocriti, sappiamo bene quanto cattivi possono essere i bambini.. tanto quanto possono essere assennati ed altruisti.. fa parte della loro ingenuità.. della mancanza di malizia; i bimbi sono delle spugne ed assorbono tutto e non sempre sono in grado di fare dei distinguo come invece siamo in grado di fare noi adulti!

Perché si deve arrivare a questi punti, perché?
Questa non è civiltà.. i bambini non hanno colpa se le cose vanno male.. è pur vero che se qualcuno non paga ne risente tutta la struttura ma perché non rivalersi direttamente sui genitori senza intaccare il bambino? Possibile che non c’erano più strade percorribili per evitare un atto così violento verso dei bambini? Non è forse anche questa una forma di violenza sui bambini? Ché qualcuno intervenga affinché non succeda più a nessun altro bimbo ché qualcuno li difenda e se i genitori hanno vere difficoltà si trovi il modo di intervenire aiutandoli, se invece sono degli approfittatori si trovi il modo di punirli.. ma non fate pagare lo scotto di tutto ciò a loro.. ai bambini!

mercoledì 7 aprile 2010

MENO MALE CHE SILVIO C'ÈÈÈÈ.. UN PAR DI CIUFOLI

.. non sono depressa.. è una malattia troppo importante per le persone che veramente ne soffrono per usare questo termine.. ma sono a terra..
Dove diavolo vivo? che posto è questo?
Perché sono circondata da persone che si lamentano di come vanno le cose e poi ad ogni tornata elettorale da ven'anni o giù di lì.. vince berlusconi il suo governo ed i suoi accoliti?
Perché stiamo sprofondando nella merda e c'è tanta gente che canta meno male che silvio c'è?..

C'è nessuno che possa spiegarlo in modo tale che anch'io come loro possa cantare inebetita e non sentire i problemi di tutti i giorni..
Come *azzo si fa? Come si fa a diventare così?
Avranno pure trovato un modo per vivere cantando canzoncine cretine senza batter ciglio, a vivere con il mal di stomaco e non potersi permettere di comprare il maalox, a fare i salti mortali cercando di mettere insieme il pranzo con la cena, a non avere i soldi con cui pagare la mensa scolastica ai propri figli (ma solo se vanno ad una scuola pubblica) ad arrampicarsi sugli specchi per spiegare a me che sono io la scema a non cantare canzoncine cretine.

Sono stanca di parole contro.. vorrei agire, vorrei che finalmente si agisse, vorrei che chi come me e insieme a qualche altro milione si potesse fare qualcosa.. non so cosa.. non voglio una guerra o una rivoluzione cruenta.. voglio una rivoluzione di piazza dove la gente come me sieda per terra e faccia opposizione passiva.. si sieda dove loro devono passare ed obbligarli a guardaci in faccia.. per giorni.. settimane se occorre.. siamo in tanti.. siamo oltre il 50% degli italiani aventi diritto al voto!
Non hanno vinto per loro merito ma per demerito nostro.. NOI gli abbiamo consegnato le chiavi delle nostre vite NOI, dividendoci in mille e mille rivoletti alla ricerca di un orticello dove curare i piccoli interessi NOI, che anziché andare a votare.. anche annullando la scheda elettorale se non ci fidavamo più di nessuno.. abbiamo fatto altro.. è come se avessimo spalancato loro i portoni.. prego accomodatevi..
Tanto abbiamo le canzoncine cretine da cantare a squarciagola..
Ma davvero dormiranno sonni tranquilli tra due cuscini di piume dopo aver cantato?
Ma davvero dopo aver cantato, gioito, inneggiato torneranno a casa soddisfatti, appagati e satolli?