venerdì 5 agosto 2011

Buondì..... Motta

Lo so che non dovrei, che dovrei star lontana dai dolcetti... ma come si fa... che vita sarebbe? sempre no no no! Ogni tanto un dolcetto ci vuole, per coccolarsi, perché proprio ci invita a mangiarlo piangendo disperato ^__^
Questa mattina con il solito caffèlatte mi sono fatta un buondì... ecchissenefrega direte giustamente voi.
È che questa mia "infrazione" alla regola del diabetico mi ha portato dei ricordi.
Chi come me ha vissuto nel secolo scorso, ahahahahahah, sa che non era certo possibile mangiare buondì tutti i giorni... ma nemmeno una volta a settimana, giusto a Natale e Pasqua e solo avendo la fortuna di abitare e crescere vicino allo spaccio della Motta dove c'era la possibilità di acquistarli a sacchi a prezzo stracciato. Erano i prodotti "bruttarelli" quelli mal riusciti, di ottima qualità ma che non potevano essere immessi alla vendita per una questione di immagine. Mamma mia che festa quando i miei genitori riuscivano a farne "saltar fuori" un grande enorme vassoio pieno. Certo non accadeva spesso, perché pur a prezzo stracciato erano comunque un lusso a scapito di altro.

Ma vengo al dunque.
Se un cinquantina di anni fa quei buondì non proprio perfetti venivano venduti a sacchi e con un prezzo super scontato... come mai oggi li troviamo nelle belle confezioni colorate sugli scaffali di negozi e supermercati e li paghiamo a prezzo pieno?
I casi sono due: o i nostri soldi valgono quel tanto che basta a comperare cibo e materiali di seconda o terza scelta, o ci stanno fregando... e per me la risposta è... tutte e due!
Vi è mai capitato al supermercato di trovare frutta e verdura al limite della decenza, solo degna di arrivare direttamente in pattumiera e non certo alle casse dove la si pagherà con il 50% di sconto... ogni volta che mi capita (anche troppo spesso devo dire) mi incazzo e lo segnalo anche in malo modo chiedendo se non si vergognano ad offendere la gente in quel modo.
È ovvio che quelle confezioni non sono destinate a chi può permettersi la prima o anche la seconda scelta nei prodotti ma solo a chi non può permettersi altro... e ce ne sono... tanti, troppi.
Mi sono sentita spesso a disagio vedendo quei prodotti nei carrelli.
A disagio pensando che sì... tra di loro ci sarà stato forse anche qualche Paperon de' Paperoni piuttosto taccagno ma che la maggior parte non potevano permettersi le mele a 1,50 al kg.
Poi ci penso e mi dico che c'è gente al mondo che non ha nemmeno quello ma ciò non mi consola certamente.

Noi abbiamo la fortuna, o sfortuna, di vivere in quello che chiamano mondo civilizzato dove vediamo in tv le varie famiglie del mulino bianco, tutti sono felici ed allegri come pasque appena alzati dal letto, mentre magari il nostro vicino di casa, tra le quattro mura di casa sua sta cercando di mangiare quel poco che rimane di commestibile di quelle mele pagate con il 50% di sconto... e dico mele non frutta esotica o fuori stagione....
Certo... poi c'è anche chi tra le mura di casa mangia quelle mele al 50% del prezzo pieno e pane con la cipolla o grandi tazzoni di pane e caffèlatte ma che, per non far capire il suo stato, chiede prestiti per andare una settimana in vacanza...
Perché non si può non andare, non si può far sapere agli altri che non ce lo possiamo più permettere perché ciò che entra in casa di stipendio o pensione non basta più nemmeno per l'affitto o le bollette.
Ne torneranno abbronzati, gli "amici" ed i vicini vedranno quella bella facciata dietro la quale l'ignoranza e la paura dell'emarginazione tiene pranzi e cene a base di pane cipolla e mele semi marce per il resto dell'anno.... sempreché ci stiano dentro... ché ci saranno le rate del prestito da pagare! :(((

E quelli vanno in ferie... ricominceranno a far finta di "lavorare" tre giorni a settimana a 16/18 mila euro al mese a partire dal 6 settembre!

Ecco... vedi perché non devo mangiare dolci? Perché mi fa male, perché guarda dove mi ha portata un maledetto buondì di terza scelta pagato a prezzo pieno!!!!!!

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