giovedì 16 settembre 2010

Comunicato stampa Italia Attiva Cremona

Cremona 15.09. 2010

La politica, quella con la p minuscola quella che per una o qualche poltrona dovuta a chissà chi e chissà perché, ha vinto! Ha chiesto la testa di chi si è macchiato di una grave colpa: il non aver usato una "cortesia" Non può essere questo a portare alla crisi di governo un' intera maggioranza comunale.
Invece è così. Le divisioni i contrasti le appartenenze interne al PdL ed i rapporti con la Lega sono riuscite a dare il peggio per la città! Oggi la Lega ha il suo trofeo da esibire, vanto di presunto potere, il PdL ha raggiunto una fittizia unità fino a quando non si ripresenterà lo scoglio di chi comanda e tutti contenti tutti d’accordo, la maggioranza è salda, c’è la fiducia nel Sindaco, trasversalmente tra maggioranza ed opposizione. Quante belle parole.. ieri però sui piatti della bilancia c’erano o la testa del CdA della Fondazione o quella dell’assessore Nolli ed in bilico anche quella del Sindaco. Chi ha messo in discussione ed in grave difficoltà il Sindaco Perri? Non è certo la Fondazione con la sua decisione sull’acquisto di Palazzo Fodri con la mancata “cortesia”o con la sua amministrazione dei beni ad averlo messo in dubbio.

È quella politica che litiga su chi debba tenere lo scettro del comando che fa danni. È quella politica che dai banchi dell’opposizione ha taciuto sulla difesa del lavoro svolto dal Presidente della Fondazione Dottor Lonardi e da due dei consiglieri, riconfermati dal centro destra, che ben conosceva avendoli nominati durante il precedente mandato ed avendo lavorato con loro per cinque anni. Non si capisce se abbiano voluto, con il loro silenzio, disconoscere l’operato del CdA della Fondazione o nascondere il loro. Certo è che non hanno fatto nulla se non battibeccare su chi comandava all’interno del governo comunale sperando magari di nominare qualcuno più “amico”?
Nel frattempo in un mese e mezzo di fango gettato a sproposito sull’Ente benefico ed i suoi amministratori, i cittadini di Cremona che sono nel bisogno hanno perso!

Nessuno ha pensato a loro, in gioco c’era ben altro, c’erano le logiche di partito c’erano quei tanti milioni di liquidità c’erano immobili da acquistare più vicini alla politica, cosa importava se invece qualcuno aveva messo in primo piano nelle sue scelte quella di arrivare a tante persone in forte disagio sociale?
Oggi non si pensa a ristabilire al più presto un CdA che possa lavorare portando avanti le tante richieste di aiuto, si pensa - A UN FEDELISSIMO (...)- con - competenza e affinità politica o culturale con il centro destra- non a qualcuno che dia garanzia della buona amministrazione da buon padre di famiglia.
Per far ciò Probabilmente verranno cambiate le regole statutarie, così come già suggerito da qualcuno, ovviamente da far gestire ad altri meno indipendenti e sicuramente politicizzati. Non si terrà conto, come già ha fatto, che una legge ben precisa regola le Fondazioni quali PERSONE GIURIDICHE DI DIRITTO PRIVATO.

Decreto legislativo 4 maggio 2001, n. 207 –
Riordino del sistema delle istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza, a norma dell'articolo 10
della legge 8 novembre 2000, n. 328.
capo III -articolo 17 -punto 1
b- la possibilità del mantenimento, della nomina pubblica dei componenti degli organi di amministrazione già prevista dagli statuti, ESCLUSA COMUNQUE OGNI RAPPRESENTANZA-

Questa possibilità è stata mantenuta nello statuto ma allora perché alcuni Consiglieri sono stati “caldamente consigliati” a rimettere il loro mandato nelle mani del Sindaco? Perché si chiedevano dimissioni e non il rimettere il mandato nelle mani del Sindaco? Non dovrebbe essere esclusa ogni rappresentanza politica? Non è forse in contrasto con le norme?

Art. 3 punto 2. Statuto Fondazione Città di Cremona
(...) i Consiglieri Comunali possono segnalare i nominativi al Sindaco (...) anche i cittadini iscritti nelle liste elettorali del Comune possono segnalare la propria disponibilità. (...)

Italia Attiva Cremona si chiede il perché della rimozione di un intero CdA che da più parti è stato riconosciuto rispettoso e coerente con il suo mandato statutario e la legge e non viene invece chiamato a risponderne allo stesso modo l’Assessore di riferimento che allo stesso tempo era chiamato in causa? Perché due pesi e due misure?
La cosa peggiore però è che alla fine di tutto, ancora una volta, a rimetterci sono le persone, sono coloro che si trovano in difficoltà sono coloro che votano sperando che chi verrà eletto sia dalla loro parte.. bhé in questo caso sia maggioranza che opposizione non lo sono stati.
Ernesta Del Sarto - Italia Attiva Cremona

per capirne di più su come sono andate le cose:  http://www.vascellocr.it/ 
potrei farlo io, chi meglio di me che ho vissuto fin dall'inizio questo argomento potrebbe farlo, ma proprio in quanto Consigliere uscente della Fondazione sono "parte in causa" e potrei essere tacciata di essere di parte. Non è così.. chi mi conosce e le persone con cui ho lavorato in questi ultimi dieci mesi in consiglio, lo sanno bene.

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