Sicuramente lo sono ma quanto fanno star male, non è certo la fine del mondo, lo so, ma quando un tumore si porta via un uomo che fino ad un mese prima stava bene ci si sente impotenti, piccoli, indifesi.
Il nostro amico, nostro coetaneo, se n'è andato così, la scorsa settimana lasciando la moglie e i due figli, ormai trentenni, ormai grandi.......no! non si è mai abbastanza grandi per affrontare la perdita di un genitore...
io a 55 anni non lo sono e non voglio nemmeno pensare al momento di dover salutare i miei genitori.
Vorrei poter dire alla nostra amica ed ai figli quanto mi dispiace ma le parole sembrano vuote, senza significato davanti a quegli occhi pieni di lacrime, a quei cuori pieni di dolore, alle mille domande su come sarà domani senza di lui.
Qualche tempo fa l'amica Ericablogger mi ha fatto conoscere una bellissima poesia di Charles Peguy che in questo momento idealmente dedico ai nostri amici.
La morte non e' niente,
io sono solo andato nella stanza accanto.
Io sono io.
Voi siete voi.
Cio' che ero per voi lo sono sempre.
Parlatemi come mi avete sempre parlato.
Non usate un tono diverso.
Non abbiate l'aria solenne o triste.
Continuate a ridere di cio' che ci faceva ridere insieme.
Sorridete, pensate a me, pregate per me.
Che il mio nome sia pronunciato in casa come lo e' sempre stato.
Senza alcuna enfasi, senza alcuna ombra di tristezza
La vita ha il significato di sempre.
Il filo non e' spezzato.
Perché dovrei essere fuori dai vostri pensieri?
Semplicemente perché sono fuori dalla vostra vita?
Io non sono lontano, sono solo dall'altro lato del camino.
(Charles Peguy)
ciao Marbe mi dispiace molto per il vostro amico come a me dipiace molto per il papà di due mie alunne che se ne è andato sabato a soli 59 anni lascindole qui, tanto giovani ( la seconda ha appena terminato la terza media) a soffrire per una mancanza tanto importante e per una guida fondamentale, il genitore attento e prezioso che era
RispondiEliminaun abbraccio ed un saluto erica