giovedì 30 ottobre 2008

NO COMMENT!



Vi giro questa mail molto preoccupante, anche se è tutto un dejà vu.
Fatela girare e inseritela nei siti internet.

Lorenzo
http://www.gennarocarotenuto.it/4151-curzio-maltese-la-polizia-ha-lasciato-i-neonazisti-liberi-di-picchiare-gli-studenti/
Trascrivo frammenti della testimonianza di Curzio Maltese sugli incidenti di stamane provocati a Roma. L’intera testimonianza può essere ascoltata a questo link.
http://tv.repubblica.it/copertina/la-polizia-ignorava-i-violenti/25715?video
“Ho visto cose che se non avessi visto stenterei a crederci. Non erano studenti, erano neonazisti arrivati con un camion pieno di spranghe. Sono scesi e hanno cominciato a picchiare gli studenti al grido Duce Duce”.
“La polizia li ha deliberatamente ignorati lasciando i nazisti liberi di picchiare gli studenti”.
“Domani si parlerà solo degli incidenti e non dei molti buoni motivi della manifestazione. Gli incidenti sono stati provocati ad arte e non vengono dagli studenti”.
“La polizia ha sistematicamente manganellato gli studenti senza armi e ignorato quelli armati”.“Spero che non sia in atto una strategia peggiore di quella del G8”.
.....................................
Un camion carico di spranghee in piazza Navona è stato il caos
La rabbia di una prof: quelli picchiavano e gli agenti zittidi CURZIO MALTESE

Gli scontri di ieri a Roma
AVEVA l'aria di una mattina tranquilla nel centro di Roma. Nulla a che vedere con gli anni Settanta. Negozi aperti, comitive di turisti, il mercatino di Campo dè Fiori colmo di gente. Certo, c'era la manifestazione degli studenti a bloccare il traffico. "Ma ormai siamo abituati, va avanti da due settimane" sospira un vigile. Alle 11 si sentono le urla, in pochi minuti un'onda di ragazzini in fuga da Piazza Navona invade le bancarelle di Campo dè Fiori. Sono piccoli, quattordici anni al massimo, spaventati, paonazzi. Davanti al Senato è partita la prima carica degli studenti di destra. Sono arrivati con un camion carico di spranghe e bastoni, misteriosamente ignorato dai cordoni di polizia. Si sono messi alla testa del corteo, menando cinghiate e bastonate intorno. Circondano un ragazzino di tredici o quattordici anni e lo riempiono di mazzate. La polizia, a due passi, non si muove. Sono una sessantina, hanno caschi e passamontagna, lunghi e grossi bastoni, spesso manici di picconi, ricoperti di adesivo nero e avvolti nei tricolori. Urlano "Duce, duce". "La scuola è bonificata". Dicono di essere studenti del Blocco Studentesco, un piccolo movimento di destra. Hanno fra i venti e i trent'anni, ma quello che ha l'aria di essere il capo è uno sulla quarantina, con un berretto da baseball. Sono ben organizzati, da gruppo paramilitare, attaccano a ondate. Un'altra carica colpisce un gruppo di liceali del Virgilio, del liceo artistico De Chirico e dell'università di Roma Tre. Un ragazzino di un istituto tecnico, Alessandro, viene colpito alla testa, cade e gli tirano calci. "Basta, basta, andiamo dalla polizia!" dicono le professoresse.
Seguo il drappello che si dirige davanti al Senato e incontra il funzionario capo. "Non potete stare fermi mentre picchiano i miei studenti!" protesta una signora coi capelli bianchi. Una studentessa alza la voce: "E ditelo che li proteggete, che volete gli scontri!". Il funzionario urla: "Impara l'educazione, bambina!". La professoressa incalza: "Fate il vostro mestiere, fermate i violenti". Risposta del funzionario: "Ma quelli che fanno violenza sono quelli di sinistra". C'è un'insurrezione del drappello: "Di sinistra? Con le svastiche?". La professoressa coi capelli bianchi esibisce un grande crocifisso che porta al collo: "Io sono cattolica. Insegno da 32 anni e non ho mai visto un'azione di violenza da parte dei miei studenti. C'è gente con le spranghe che picchia ragazzi indifesi. Che c'entra se sono di destra o di sinistra? È un reato e voi dovete intervenire". Il funzionario nel frattempo ha adocchiato una telecamera e il taccuino: "Io non ho mai detto: quelli sono di sinistra". Monica, studentessa di Roma Tre: "Ma l'hanno appena sentito tutti! Chi crede d'essere, Berlusconi?". "Lo vede come rispondono?" mi dice Laura, di Economia. "Vogliono fare passare l'equazione studenti uguali facinorosi di sinistra". La professoressa si chiama Rosa Raciti, insegna al liceo artistico De Chirico, è angosciata: "Mi sento responsabile. Non volevo venire, poi gli studenti mi hanno chiesto di accompagnarli. Massì, ho detto scherzando, che voi non sapete nemmeno dov'è il Senato. Mi sembravano una buona cosa, finalmente parlano di problemi seri. Molti non erano mai stati in una manifestazione, mi sembrava un battesimo civile. Altro che civile! Era stato un corteo allegro, pacifico, finché non sono arrivati quelli con i caschi e i bastoni. Sotto gli occhi della polizia. Una cosa da far vomitare. Dovete scriverlo. Anche se, dico la verità, se non l'avessi visto, ma soltanto letto sul giornale, non ci avrei mai creduto". Alle undici e tre quarti partono altre urla davanti al Senato. Sta uscendo Francesco Cossiga. "È contento, eh?" gli urla in faccia un anziano professore. Lunedì scorso, il presidente emerito aveva dato la linea, in un intervista al Quotidiano Nazionale: "Maroni dovrebbe fare quel che feci io quand'ero ministro dell'Interno (...) Infiltrare il movimento con agenti pronti a tutto, e lasciare che per una decina di giorni i manifestanti devastino le città. Dopo di che, forti del consenso popolare, il suono delle sirene delle ambulanze dovrà sovrastare quello delle auto della polizia. Le forze dell'ordine dovrebbero massacrare i manifestanti senza pietà e mandarli tutti all'ospedale. Picchiare a sangue, tutti, anche i docenti che li fomentano. Magari non gli anziani, ma le maestre ragazzine sì". È quasi mezzogiorno, una ventina di caschi neri rimane isolata dagli altri, negli scontri. Per riunirsi ai camerati compie un'azione singolare, esce dal lato di piazza Navona, attraversa bastoni alla mano il cordone di polizia, indisturbato, e rientra in piazza da via Agonale. Decido di seguirli ma vengo fermato da un poliziotto. "Lei dove va?". Realizzo di essere sprovvisto di spranga, quindi sospetto. Mentre controlla il tesserino da giornalista, osservo che sono appena passati in venti. La battuta del poliziotto è memorabile: "Non li abbiamo notati". Dal gruppo dei funzionari parte un segnale. Un poliziotto fa a un altro: "Arrivano quei pezzi di merda di comunisti!". L'altro risponde: "Allora si va in piazza a proteggere i nostri?". "Sì, ma non subito". Passa il vice questore: "Poche chiacchiere, giù le visiere!". Calano le visiere e aspettano. Cinque minuti. Cinque minuti in cui in piazza accade il finimondo. Un gruppo di quattrocento di sinistra, misto di studenti della Sapienza e gente dei centri sociali, irrompe in piazza Navona e si dirige contro il manipolo di Blocco Studentesco, concentrato in fondo alla piazza. Nel percorso prendono le sedie e i tavolini dei bar, che abbassano le saracinesche, e li scagliano contro quelli di destra. Soltanto a questo punto, dopo cinque minuti di botte, e cinque minuti di scontri non sono pochi, s'affaccia la polizia. Fa cordone intorno ai sessanta di Blocco Studentesco, respinge l'assalto degli studenti di sinistra. Alla fine ferma una quindicina di neofascisti, che stavano riprendendo a sprangare i ragazzi a tiro. Un gruppo di studenti s'avvicina ai poliziotti per chiedere ragione dello strano comportamento. Hanno le braccia alzate, non hanno né caschi né bottiglie. Il primo studente, Stefano, uno dell'Onda di scienze politiche, viene colpito con una manganellata alla nuca (finirà in ospedale) e la pacifica protesta si ritrae. A mezzogiorno e mezzo sul campo di battaglia sono rimasti due ragazzini con la testa fra le mani, sporche di sangue, sedie sfasciate, un tavolino zoppo e un grande Pinocchio di legno senza più una gamba, preso dalla vetrina di un negozio di giocattoli e usato come arma. Duccio, uno studente di Fisica che ho conosciuto all'occupazione, s'aggira teso alla ricerca del fratello più piccolo. "Mi sa che è finita, oggi è finita. E se non oggi, domani. Hai voglia a organizzare proteste pacifiche, a farti venire idee, le lezioni in piazza, le fiaccolate, i sit in da figli dei fiori. Hai voglia a rifiutare le strumentalizzazioni politiche, a voler ragionare sulle cose concrete. Da stasera ai telegiornali si parlerà soltanto degli incidenti, giorno dopo giorno passerà l'idea che comunque gli studenti vogliono il casino. È il metodo Cossiga. Ci stanno fottendo".

mercoledì 29 ottobre 2008

Per gli eventuali lettori della zona di Soncino


Da ieri mattina, 28 ottobre 2008, è possibile firmare per il referendum anche recandosi in Comune a Soncino, presso lo sportello Anagrafe, negli orari di apertura al pubblico .
Possono firmare tutti gli italiani che abbiano compiuto 18 anni anche se residenti in altri comuni provincie o regioni.

La raccolta sia a livello nazionale che a livello Cremonese va bene, ma dobbiamo continuare a far sentire che qualcosa si può fare.. si deve fare!
Dall'inizio della raccolta firme, ai banchetti di Cremona e Crema, ho avuto modo di incontrare tantissime persone, in oltre 500 hanno firmato a Crema, persone stanche sfiduciate ma che vogliono fare qualcosa per contribuire a far cambiare questa situazione di degrado delle istituzioni.
Certo in molti chiedono che Di Pietro l'Italia dei Valori, si occupi anche di tutte le altre problematiche che ogni giorno ci fanno vivere male: pensioni, scuola, lavoro, stipendi, carovita... ma vogliono esserci; già a partire da questo referendum vogliono far sentire forte la loro rabbia per come questo governo si sta prendendo gioco delle leggi, della costituzione, della libertà, dell'guaglianza davanti alla giustizia e delle persone, comprese quelle che ad aprile hanno votato per loro e che domani, quando (spero) si sveglieranno da questa sorta di trance ipnotica in cui si ritrovano, saranno molto più arrabbiate (eufemismo) di chi lo è già oggi (nota personale), si chiedono perché anche l'altra parte dell'opposizione non alzi la voce a difesa di chi li ha votati e sostenuti.
Molte nubi si stanno profilando ad un orizzonte nemmeno tanto lontano: nuove leggi per se stessi e gli amici, nuove leggi a copertura dei grandi interessi economici e finanziari, nuovi tagli alle risorse di chi già troppi ne ha subiti negli ultimi tempi, nuovi aiuti a chi invece dovrebbe pagare con la galera i guai che ha combinato.... e ancora e ancora....
Condivido la linea dell'Italia dei Valori ma c'è una cosa che ci sarebbe da fare: allargare la forbice!
Finché in massa ci scateniamo contro la figura di Berlusconi otteniamo l'effetto "parafulmine", lasciando che tutto il resto del governo e della maggioranza sia al riparo con la libertà di fare "porcate" (vocabolo coniato proprio da uno di loro, il che è tutto dire...).
Sono loro che permettono che queste cose passino perché sono loro che le votano... certo arrivano dal "capo" ma se avessero anche solo un briciolo di senso di responsabilità anzichè un grandissimo attaccamento alle poltrone ci penserebbero su due volte.
Il caso più eclatante di quanto ho affermato? "*i Roma ladrona" sono vent'anni che mangiano a Roma!!!
NB. : * frase firmata "il corvo"

lunedì 13 ottobre 2008

Lettera dal PD


Vorrei tanto commentare liberamente in modo civile ed educato questa lettera, ricevuta perché anch’io andai a firmare alle primarie lo scorso ottobre (pur non credendo molto in questa coalizione, bhé...col senno di poi non avevo poi tutti i torti...) ma sento che dalla mia tastiera uscirebbero solo dei forti improperii.... vedrò di trattenerli e di mordicchiarmi le uniche due dita che uso per battere sui tasti... spero di non romperli!
Ma accipicchia..... come si fa ad affermare ciò ed allo stesso tempo stare a guardare lo sfacelo che il governo ed una gran parte del parlamento stanno facendo, come possono continuare a parlare di dialogo con una parte politica che non sa cosa farsene, come possono affermare queste cose e non leggere nemmeno ciò che firmano lasciando passare più porcate che leggi giuste ed utili alla nazione Italia, come fanno ad affermare ciò ed invece di votare contro si astengono o escono dall’aula abbassando così il quorum dei voti necessari a far passare o meno una legge o altro.
Comincino invece a far sentire il loro peso di opposizione con i numeri, con i NO scritti sul tabellone dei votanti, comincino loro per primi ad essere sempre presenti in parlamento se non assenti per giustificati motivi (che per me significa “solo per grave malattia!”) ed anche se sulla carta non ci sono i numeri per battere la maggioranza almeno sapremmo che qualcosa stanno facendo oltre a scaldare le poltrone del parlamento e ritirare gli stipendi!
Cosa aspettano? Che la raccolta firme per la richiesta di referendum per l’abrogazione del lodo Alfano sia un successo per poi attaccarsi al carro?

Nei giorni scorsi ho avuto modo di conoscere un “nonno” novantenne che mi raccontava come capitò più o meno la stessa cosa all’inizio del ventennio.
Crisi economica, leggi fatte su misura senza tener conto delle opposizioni e molto altro... non ho modo di verificare “sul campo” non è facile trovare ancora persone che hanno vissuto l’inizio di quel periodo, cioè... ci sono ma io non ne conosco è quindi questa una parte del discorso scritta con beneficio d'inventario da parte di chi conosce meglio la storia vissuta di quel tempo.

Non ne posso più, poco fa ho visto ed ascoltato anche il video
Passaparola di Marco Travaglio... solo il timore di non spaventare i miei mici ed i vicini mi ha fermata dal cacciare un urlo disumano che premeva fortemente dalla bocca dello stomaco....NO! Proprio non ce la faccio ad andare in piazza a sostenerli...Troppo comodo chiedere di essere sostenuti ad una manifestazione di facciata quando all’atto pratico in questi 6 mesi non hanno mosso foglia per farsi notare se non per l’assordante silenzio in parlamento e fuori, dove invece c’era bisogno di far sentire prepotentemente anche la loro voce proprio per rispetto alle migliaia di persone che quel 14 ottobre firmarono e per quei milioni di italiani che li hanno votati il 14/15 aprile 2008 (lì non c’ero già più da un bel po’) e che oggi cercano con questa lettera chiedendo loro di partecipare.
Il 25 ottobre sarò da tutt’altra parte a fare altro, sicuramente più costruttivo... qualunque cosa sarà!

sabato 11 ottobre 2008

Crema, rinviata al prossimo fine settimana la raccolta firme

Non so se qualcuno della provincia di Cremona legge il mio blog, se così fosse questa è una comunicazione riguardante la raccolta firme per l'abrogazione del "lodo Alfano"
Purtroppo in questo fine settimana, 11-12 ottobre, a Crema non sarà possibile effettuarla perché il comune non ha rilasciato il permesso per posizionare il gazebo in piazza Duomo.
Al momento non ne conosco le motivazioni, purtroppo è un contrattempo che non ci aspettavamo.
Ci vediamo il prossimo fine settimana 18-19 ottobre.
Sono invece attivi i due banchetti a:
- Cremona- Galleria XXV Aprile
- Casalmaggiore - piazza Garibaldi

giovedì 9 ottobre 2008



--Dl Alitalia: Tremonti, Via Emendamento Salva-Manager o Via Io (Asca)
Asca - Gio 9 Ott - 10.34

alle ore 16.20 la notizia non c’ è più! ma io l’avevo letta ...
In compenso alla stessa ora:

Dl Alitalia: Ecco La Norma Salva-Manager
Asca – da 52 minuti (ore 16.20)
(ASCA) - Roma, 9 ott - La norma salva-manager e' stata inserita nel decreto legge sull'Alitalia (quello che modifica la legge Marzano) con un emendamento dei relatori in Aula al Senato. Essendo un emendamento, la Commissione giustizia non ha potuto esprimere un parere di merito. La disposizione, contenuta nel comma 13 bis dell'articolo 1 del decreto Alitalia, cosi' come approvato da Palazzo Madama, riguarda l'applicabilita' delle disposizioni penali della legge fallimentare. La novita' e' una limitazione all'applicabilita' delle sanzioni penali alla legge fallimentare che sono ridotte ai soli casi in cui si arriva al fallimento definitivo. In sostanza, se non c'e' un fallimento definitivo, perche' magari un'azienda viene in qualche modo salvata, nei confronti del manager che ha operato male non si puo' esercitare l'azione penale. Prima di questa norma i responsabili di reati fallimentari potevano andare a giudizio. La norma introdotta prevede una eccezione: in caso di accertata falsita' dei bilanci, si puo' andare a giudizio. L'emendamento ha inserito nel decreto Alitalia una norma generale, che non si applica solo al caso della compagnia di bandiera. E questo, ovviamente, amplia la platea dei possibili beneficiari. Da qui il pericolo, temuto da molti, che la norma possa essere applicata anche per quei top manager coinvolti nei crac Cirio e Parmalat.

... ed ora Tremonti che fa? Probabilmente mi dirà che è stata modificata e con tanti giri di parole mi porterà a sentirmi sempre più invischiata in una ragnatela che piano piano rischia di strangolarmi.

Crisi Banche: Ciampi Scende In Campo, Siamo Al Sicuro
Agi - da 18 minuti (ore 16.27)
(AGI) - Roma, 9 ott. - Era dal 15 maggio scorso, in occasione del voto di fiducia al Governo Berlusconi, che il presidente emerito Carlo Azeglio Ciampi non interveniva in Aula. Per tornare a fare sentire la sua voce Ciampi ha scelto uno tra i momenti piu' delicati attraversati dal Paese negli ultimi 10 anni. Davanti al ministro dell'Economia, arrivato a Palazzo Madama per riferire sulla crisi finanziaria che sta investendo i mercati internazionali, e davanti al Presidente del Senato Renato Schifani, ha detto: "Intervengo oggi per rassicurare, sulla base della mia esperienza, i concittadini italiani. Ritengo doveroso dire ai concittadini di avere tranquillita'. I risparmi investiti in depositi bancari e titoli di stato sono assolutamente sicuri. Il nostro sistema e' sostanzialmente stabile". L'esperienza e' quella maturata da Governatore della banca d'Italia, prima, Presidente del Consiglio e ministro del Tesoro poi. Ma anche da Presidente della Repubblica in anni in cui fece dell'impegno Europeista una bandiera. Oggi il presidente Ciampi e' tornato sul percorso di integrazione europea: "Mi auguro che, anche sulla scia di quanto ho sentito dire dal ministro Tremonti, sia questa l'occasione per fare un passo deciso verso l'avanzamento europeo. E' necessaria una vigilanza bancaria su base comunitaria". .

Non so... ma sono sempre più preoccupata, una preoccupazione che sale man mano che aumentano le raccomandazioni provenienti dal governo e dagli esponenti della maggioranza.

Ancora mi domando però se è logico salvare le banche o se non sarebbe più logico pensare di salvaguardare direttamente i cittadini che dalle banche sono stati “abbindolati” ...e poi... tutti quei soldi dove diavolo andremo a prenderli noi stato?
Qui continuano a dirci che ” lo stato interverrà” ma sappiamo benissimo che il governo sono loro e lo stato siamo noi, a conti fatti quei soldi saremo ancora noi a rimetterceli, a perderli a doverli tirare fuori... mettetela un po’ come volete ma saremo sempre noi a dover mettere mano al portafoglio per cercare di non perdere ciò che con fatica e sacrifici abbiamo depositato presso le banche, mentre i profitti di affari oggi disastrosi (per noi) rimarranno al sicuro chissà dove, quand’è che veramente vedremo in braghe di tela chi si è arricchito a dismisura sui nostri risparmi e sui nostri stipendi a nostre spese!

Invece arrivano, come sempre, norme che salvaguardano chi i soldi li ha fatti, li ha e continua ad averli... ma non cambieranno veramente mai le cose?

mercoledì 8 ottobre 2008

Ci siamo!

(comunicazione data a WelfareCremona)
Per il momento la raccolta firme sarà possibile solo presso i tre punti in elenco, non appena fattibile darò comunicazione in quali comuni della provincia di Cremona si potrà firmare anche presso il Municipio .
Dobbiamo andare numerosi a firmare... indipendentemente dalla fede politica perché questa legge, che rende per l'ennesima volta i cittadini meno uguali tra loro è ingiusta e per far sentire a chi ci governa, maggioranza ed opposizione, che l'Italia ha ancora un Popolo Sovrano a cui rendere conto.

...e allora visto che ci sono tanti soldi a disposizione perché non usarli per garantire la sicurezza istituzionale data dalle forze dell’ordine anziché tagliare loro i fondi?
Mi domando se in e sotto questa affermazione non ci siano invece interessi privati anche in questo campo.
Lo so che a pensar male si sbaglia ma purtroppo con i tempi ed i governi che corrono, la maggior parte delle volte si scopre di avere ragione.
Personalmente non ho nulla contro le società che forniscono servizio di sicurezza privata a banche aziende ecc, ma sulla mia personale sicurezza preferisco che siano le forze dell’ordine istituzionali a farlo, sono sfavorevole anche all’uso dell’esercito nelle città perché ritengo che i loro compiti siano ben altri ed inoltre mi fanno sentire in uno stato di guerra e repressione ed allarme imminente più che in uno stato di sicurezza.
Probabilmente è solo una mia brutta sensazione ma è così che vivo il vedere dei soldati armati ed in tenuta da semi combattimento a presidiare le nostre città.
Reuters - da 1 ora e 57 minuti

ROMA (Reuters) - Le aziende che si occupano di vigilanza privata devono diventare protagoniste del progetto di sicurezza integrale voluto dal governo di centro-destra.
Lo ha detto oggi il ministro dell'Interno Roberto Maroni
All'assemblea annuale dell'Associazione italiana vigilanza (Assiv), associazione di categoria della vigilanza privata aderente a Confindustria, Maroni ha spiegato che nel sistema di sicurezza integrale ciascuno ha il proprio ruolo ma è prevista "una più diretta, importante partecipazione del settore privato".
"L'attenzione del ministro al vostro settore c'è, perché penso che in questo progetto di sicurezza integrale anche il mondo della vigilanza privata debba avere un ruolo di maggiore protagonismo", ha aggiunto Maroni.
In questa fase di transizione in cui gli istituti di vigilanza si fanno imprese di sicurezza, il titolare del Viminale ha invitato chi opera nella vigilanza privata ad avanzare proposte per migliorare la sicurezza del paese nell'ambito di due progetti: quello per cui in quattro regioni del Sud sono a disposizione fondi europei per 1,25 miliardi di euro nei prossimi cinque anni, e un altro legato alla sicurezza urbana per cui sono a disposizione almeno 100 milioni di euro dal 2009, un progetto, ha sottolineato Maroni, "da riempire di contenuti per tutte le città italiane".
"Questi due temi ... penso che debbano vedervi protagonisti".
Il ministro ha poi ribadito che il governo non mira a una militarizzazione del paese: "Non voglio militarizzare il territorio, mettere un poliziotto accanto a ogni cittadino"."I cittadini sono contenti nel vedere i militari (nelle strade) non perché sono diventati tutti guerrafondai ma perché vedere una divisa .. dimostra che c'è qualcuno che si preoccupa - lo stato, il governo - che presidia il territorio ... questa è la strada che seguiremo (senza) militarizzare il territorio".