Un pensiero, due donne 58 anni Claudia, 54 Susanna, lo stesso pensiero.
Una mattina come tante altre, aprono gli occhi a fatica con la stanchezza di 38 anni di lavoro che pesa come macigni... come vorrebbero non doversi alzare ma girarsi dall'altra parte e nascondersi nel calduccio delle coperte...
Magari potessi farlo ma perché non ho il diritto di riposarmi dopo tanti anni di lavoro, di figli da crescere, di casa da pulire.
Ore 6.30 Biiiiip biiiiip biiiiip...
A casa di Claudia
È inutile continuare a pensare, giù i piedi e via.
Con gli occhi ancora chiusi prepari la moka... il tempo di lavarti ed ecco che il profumo del caffè in qualche modo ti riconcilia con il mondo. Ma che tempo farà... ieri sera davano neve, dicevano cinque sette centimetri nella notte... speriamo di no... chi ha voglia di guidare con la neve? Finalmente guardi fuori e lei è lì bianca candida, scende copiosa ed ha già imbiancato tutto.
Nooooooooo... non voglio uscire, ma chi me lo fa fare di andare a lavorare, per chi poi... per quei quattro sfigati che oggi arriveranno allo sportello? Gli altri, staranno a casa... mica sono scemi non escono con la neve, arriveranno a frotte nei prossimi giorni pretendendo che si sia lì, pronti, ché hanno fretta... perché scadono le bollette... a quel paese, non ci vado!
No però... aspetta... se non vado oggi, domani ne avrò il doppio da fare e... se poi nevica anche domani che faccio? Sto a casa ancora?
Ti fai forza, esci, sali in macchina e ti avvii... ho voglia di urlare...
Il mantello di neve bianca sulla strada è praticamente ancora vergine, saranno passate due o tre macchine... tutti a casa perché nevica? Sono l'unica poco furba in giro? Non pensarci, ormai il peggio è passato, sei in macchina e la strada non è nemmeno tanto brutta, si guida abbastanza bene nonostante i tre o quattro centimetri di neve.
Però dài... guarda che bello... così tutto bianco e che silenzio, non c'è in giro anima viva.
Ehiiii micio che fai? Proprio da me vuoi farti mettere sotto? Per fortuna andavo piano, ma anche tu però micino... uscire con questo tempaccio... e già... perché io che caspita ci faccio in giro?
Eccoti arrivata, sei fortunata c'è anche il posto per la macchina proprio davanti all'ufficio, era una vita che non ti capitava. Parcheggi pensando che se c'è posto è perché qualcuno non è arrivato... si presenta una giornata pesante!
Dalla scrivania la lucetta della segreteria telefonica ti dà il benvenuto... e chi diavolo può aver chiamato di notte? Pigi il tasto...
“Ci sono tre messaggi”
Messaggio uno: “ciao Claudia sono Rita, qui sta nevicando... non sono ancora passati a pulire... penso che starò a casa, mi fai segnare un giorno di ferie? ciao.”
Ma come non sono ancora passati... per tre centimetri di roba? Abiti a cento metri da casa mia...
Messaggio due: “ciao Claudia, penso che tu sia arrivata, sono Giuseppe, qui nevica, non vengo la strada è brutta, poi chiamerò per domani ciao.”
Calma, stai per scoppiare lo vedo... sei tutta rossa
Messaggio tre: “pronto? Claudia?... Aeehhhmmm... ciao... volevo dire... qui ha nevicato tutta la notte... eeee... la neve... non me la sento di guidare e l'autobus si ferma in fondo alla strada... eeehhhmmmm... mi segneresti un giorno di ferie o di permesso? Vanno bene tutti e due. Se il capo ha da dire spiegaglielo tu che è nevicato e non si può circolare. Ciao sono Nina.”
... che hai... perché ti fumano le orecchie hai gli occhi iniettati di sangue e soffi come un toro? Zitta, è meglio che sto zitta se no qui finisce male... è nevicato e stanno tutti a casa... e io chi sono?... la cogliona di turno? Non è forse nevicato anche per me?
Buongiorno Claudia, per fortuna è già arrivata... con questo tempo... e gli altri? Dove sono? Buongiorno signor Direttore, tre hanno telefonato che non vengono, manca Sara... sarà in ritardo. Ah eccola... sta arrivando.
Forza, apra, che siamo solo in tre allo sportello e per tutto il resto!
A casa di Susanna.
È già ora?... che sonno... non ce la faccio ad alzarmi... cosaaaa... nevica?... noooo... pure questa ci mancava.
Il caffè è pronto, una bella tazza e via! Non vedevo l'ora di andare in pensione... due anni... due anni mi mancavano... meglio che non ci penso ché la giornata è già nata male.
Guarda che fiocchi grossi... e la strada non è ancora pulita... sto a casa, dieci chilometri per arrivare poi dentro e fuori per le commissioni col casino che ci sarà in giro... ma chi te lo fa fare... torna a letto. Seeeee brava... così mi lasciano a casa, sono già stata a casa una settimana con l'influenza e a novembre per i due giorni in ospedale per fare quell'esame mi hanno fatto un mucchio di storie... devo andarci... per forza... a quasi sessant'anni e con i chiari di luna che girano chi me lo ridà un altro lavoro. È da quando avevi 16 anni che fai questa vita e sempre con il timore che ti potessero lasciare a casa. Già, non ho avuto certe fortune, io. Sali in macchina e via. Poche macchine sono passate e la neve scricchiola sotto le ruote, forse dovevi mettere le catene ma basta seguire i solchi delle altre ruote. Sono stata piuttosto tesa per tutto il viaggio... accidenti sono anche in ritardo.
Buongiorno Susanna, ha trovato tanta neve? Buongiorno signor Luigi, un po'... sarei stata a casa volentieri. Magari si potesse stare a casa per così poco, adesso prepari tutto per il giro delle banche, posta e ufficio comunale per quel permesso. Sì signor Luigi.
Suona il telefono... Sì sono io... non viene perché è nevicato?... sta scherzando vero?... signora Luigia o fa in modo di arrivare anche in ritardo o ci saranno dei provvedimenti... No non ascolto un bel niente decida lei il suo futuro!
L'ho detto io che sarebbe stata una brutta giornata.
Esci con tutto il tuo malloppo di documenti ed inizi la trafila, forse sarai fortunata, molta gente non uscirà per la neve e non troverai code. Prima tappa banche, in ognuna trovi la coda e sportelli chiusi "causa neve", pazienza meglio qui che in mezzo a quella bolgia del traffico incasinato... ma com'è che c'è in giro tanta gente in macchina con la neve. Finalmente ti liberi e ti avvii verso la posta... mamma mia quanta gente... ritiro il biglietto: 96 chiamano il numero 71... ma qui vado a casa domani ed anche qui due sportelli su 5 sono chiusi. Esco, vado a prendere i giornali e torno, almeno passerò un po' il tempo.
Squilla il cellulare... Sì signor Luigi sono già stata in banca... no in posta, ma ho 16 persone davanti a me... lo so che è importante ma è dall'altra parte della città e così pensavo di... va bene per ora lascio perdere la posta e vado in comune, buongiorno.
Attraversare la città è un'impresa, i mezzi pubblici sono pieni all'inverosimile, le strade sono intasate per le auto che vanno a passo di lumaca o che si sono messe di traverso... dio che giornata... se solo fossi stata a casa!
Finalmente in Comune, il solito capannello alla macchinetta del caffè... ah già sono le 11.00 orario pausa, nessuno in coda allo sportello... non mi sembra vero, chiedo dell'ufficio per ritirare il permesso ma mi dicono che l'addetto a causa della neve non è arrivato e nessuno sa dove cercare il mio documento... devo tornare domani... se smette di nevicare! Avviso il signor Luigi, me ne sento di tutti i colori e torno in posta... mancano 20 minuti alla chiusura, forse ce la faccio... no, hanno tolto i numeri, c'è ancora la coda da smaltire e non accettano più prenotazioni... d'altronde oggi con la neve alcuni impiegati non sono potuti arrivare... torni domani!
Un pensiero, due donne 58 anni Claudia, 54 Susanna, lo stesso pensiero.
Forse...se tutti avessimo lo stesso “timore di perdere il lavoro” forse... pochi centimetri di neve non creerebbero tanti disagi e disservizi forse... qualche ufficio funzionerebbe meglio forse... qualche sportello in più sarebbe aperto forse... qualche Direttore in più farebbe rispettare le regole forse... qualche signor Luigi farebbe meno il despota e forse... alcuni dipendenti non dovrebbero sobbarcarsi il lavoro e le competenze di chi sta a casa per pochi centimetri di neve!
FORSE... MOLTE COSE ANDREBBERO MEGLIO!