E poi ci sono i diritti, certo ci sono anche quelli, perché l’infermiere con l’operatore sanitario che con lui collabora hanno leggi che dovrebbero tutelarli ma quanti, a sproposito, fingono di dimenticarlo facendo leva sulla buona volontà e dedizione della maggior parte di coloro che svolgono la professione? Non bastano le belle camere, ampie solari e con le tendine ben stirate, è indispensabile che i pazienti non siano obbligati a stare in un letto solo perché qualcuno dice: non ci sono i soldi per altro personale! Numero di degenti e numero di personale dovrebbero andare di pari passo e non, come da sempre avviene, in difetto sempre e solo per chi dà assistenza.
Per questi motivi in calce alla lettera dei dipendenti di Cremona Solidale come di ogni ospedale e casa di riposo, virtualmente ma concreta, c’è anche la mia firma con l’augurio che ho sempre fatto a chi della sanità dovrebbe occuparsi: qualche settimana di ricovero in quegli stessi reparti senza i “privilegi” della notorietà che purtroppo portano spesso, troppo spesso ad ottenere risposta al primo squillo di campanello… a scapito di qualche altro paziente sconosciuto ai più!!
Il termine infermiere è usato qui intendendo tutto il personale che ruota in una corsia, nessuno escluso perché tutti collaborano, ognuno col proprio ruolo, all’assistenza delle persone degenti. Chi governa, ad ogni livello, deve una volta per tutte farsi carico dei diritti dei cittadini e se non ne è all'altezza, si dimetta!
Ernesta Del Sarto
Italia Attiva CremonaSoncino 14 febbraio 2012
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